
Già presso “ l’antica Roma “, le matrone utilizzavano per la loro toletta catini, specchi di rame, d’argento o di vetro ricoperto di piombo e, se ricche, avevano addirittura una loro personale vasca da bagno potendo così fare a meno dei bagni pubblici.
Potevano poi adornarsi con pettini, spille, unguenti e gioielli.
L’uso di questi oggetti presupponeva di aver soddisfatto la prima necessità della matrona, che era quella dell’ acconciatura dei capelli affidata alle schiave.
Operazione questa molto complicata al tempo dell’ Impero.
In epoca ” repubblicana “ la donna divideva semplicemente i capelli a metà con una scriminatura e poi li legava dietro la nuca, oppure si faceva delle trecce raccolte in un cercine sulla fronte.
In tutta l’ iconografia femminile al tempo dei ” Flavi “ le matrone usavano acconciare i capelli in complicatissimi riccioli e quando in seguito ci rinunciarono, prevalse la moda di lunghe trecce disposte come torri sulla sommità della testa che non potevano non essere oggetto della presa in giro di Poeti come Giovenale , che evidenzia l’aspetto ridicolo di una signora di bassa statura che ostenta sulla testa un’acconciatura più alta di lei.
Fin dai tempi della prima Repubblica le donne romane si tingevano i capelli servendosi, di solito, della cenere del focolare che conferiva loro una chioma dai riflessi rossi.
Molto diffuso in età imperiale era invece l’Hennè che veniva dall’Egitto e divenne di gran moda tingersi di biondo.
Le tinture provenivano dalle più lontane regioni dell’impero, specialmente dal Nord Europa.
Le tonalità di colore usate arrivavano sino al colore azzurro, molto appariscente ma gradito dalle donne più spregiudicate.
Plinio il Vecchio soleva dire “” Come noioso è il tempo dedicato dalle dalle matrone romane a quelle interminabili sedute di parrucchiere “”.
Le donne patrizie romane, che avevano uno status sociale migliore, adornavano i capelli assistite da schiave, che facevano gli ornamenti per i capelli.
Più fortunate quelle parrucchiere che rimediavano alla calvizie della matrona con posticci e parrucche, bionde o nere, come quelli di capelli veri fatti venire dall’India.
( Fonte Wikipedia )